Messaggio per l’inizio del nuovo anno scolastico 2013/14

webmaster

Docente e referente

Messaggio per l’inizio del nuovo anno scolastico 2013/14

A tutti gli allievi delle scuole dell’Emilia-Romagna, alle loro famiglie, ai docenti, ai dirigenti scolastici, al personale ATA,

agli impiegati e ai dirigenti degli uffici dell’Amministrazione

“ Il cammino sulla palla
che ruzzola
spacca meno le gambe
sapendo che

le canzoni migliori
devono ancora
essere
tutte
cantate ” 1

Le parole di Ligabue mi sembrano una buona chiave per aprire i miei saluti agli studenti, alle loro famiglie e al personale delle scuole in avvio del nuovo anno scolastico 2013-2014.

La ragione per cui ritengo che queste parole rappresentino l’essenza degli auguri non rituali che desidero porgere a tutti voi è presto detta.

Oggi, sempre più spesso, si parla della situazione dei giovani in termini di “furto di futuro”.

In tal modo si afferma che la società, così come nel nostro tempo si profila, sembra offrire l’immagine di un domani inteso come minaccia e non come promessa 2.

La perdita del futuro incide su ciascun essere umano con effetti devastanti. Porta i ragazzi a ripiegarsi su se stessi, a rifugiarsi in mondi virtuali, talora a danzare con la morte in ogni modo possibile.

Quale il compito dell’adulto? Quale la responsabilità di chi è chiamato ad operare nel campo educativo, perché sta crescendo i figli o perché in quell’ambito svolge la sua attività professionale?

 

Credo che il compito dell’adulto nel nostro tempo debba essere innanzi tutto quello di testimoniare ai ragazzi che c’è un futuro buono, cioè che la speranza non può essere rubata, anche se il presente è faticoso.

Quale la condizione perché la speranza nel futuro non sia smarrita? Che il futuro costituisca una meta positiva.

Per l’adulto, sia egli credente oppure no, la condizione per non smarrire il futuro è la speranza nella positività dell’umano e la conseguente assunzione della responsabilità – che appartiene ad ogni generazione – di orientare i giovani all’uso consapevole della propria libertà. Chiamare i ragazzi – anche e soprattutto attraverso la testimonianza del proprio essere – alla sfida di un’esistenza più piena e più vera.

Tutt’altro che continuare a soffiare sul fuoco del ritiro depressivo da un mondo difficile ed incomprensibile; ben diverso dal continuare la danza suicida di tanti adulti sull’orlo del baratro nel quale troppi giovani rischiano di essere trascinati.

Sempre per usare le parole di Ligabue, ricordiamo ai ragazzi – e ricordiamo a noi stessi – che:

“Non te la caverai con poco
…non te la caverai
con dedizione quanto basta
risate quanto basta
sorprese quanto basta
respiri appena appena…
Non te la caverai al risparmio
né in fretta…
Non te la caverai da fermo
né col navigatore
col vestito da sera
tutto il giorno
tutto il giorno
a sentire che qualcun altro
fa le domande per te” 3

 

Fuggire la vita o ridurla ad un viaggio di piccolo cabotaggio significa privare il mondo delle canzoni migliori.

E’ una certezza: “le canzoni migliori devono ancora essere cantate” e saranno i giovani a farlo.

A tutti gli allievi delle scuole dell’Emilia-Romagna, alle loro famiglie, ai docenti, ai dirigenti scolastici, al personale ATA, agli impiegati e ai dirigenti degli uffici del Ministero, auguro un anno scolastico ricco di speranza, in cui ognuno sia pronto a donare il meglio di sé.

Infine, un caro saluto e un ringraziamento particolari alle scuole che per il secondo anno ripartono sotto il segno del terremoto. Le condizioni non sono facili, anche se moltissimo è stato fatto, eppure sono certo che anche quest’anno sarà occasione per cantare nuove canzoni, migliori, mai cantate prima.

Bologna, 12 settembre 2013

Stefano Versari Vice Direttore Generale

 

1Luciano Ligabue, Lettere d’amore nel frigo, Einaudi
2 Miguel Benasayag e Gèrard Schmit, L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli
3Luciano Ligabue, cit.

Circolari, notizie, eventi correlati